Natale 2013
Man mano che la vita scorre non è sempre
facile raccogliere l’invito di Isaia (35, 1-10) a “irrobusture le mani fiacche
e rendere stabili le ginocchia vacillanti”. C’è un tempo per attendere e un
tempo per mettersi in cammino, anche se questo appare incerto e faticoso. Mi
pare di vedere la Santa Famiglia in viaggio verso Betlemme per il censimento, mentre
segna con il suo passaggio lento la storia di ogni generazione. Qualunque sia il tragitto che stiamo
percorrendo sono convinto che DIO ci è già
passato, dunque ci precede e ci attende con pazienza per accoglierci a braccia aperte, così come facciamo anche
noi con i figli quando “devono allontanarsi” per trovare la propria strada. E’
strana la dicotomia di sentirsi figlio bisognoso di una carezza del Padre e
allo stresso tempo padre che scruta attento ogni passo dei figli. Essere un
punto di riferimento sicuro, anche quando la stanchezza mi pone di fronte all’evidenza dei limiti: è questo il regalo di Natale più bello che voglio fare alla mia Famiglia e
alle persone che amo..
Natale è nascere
ancora a una speranza nuova, riscoprire l’entusiasmo della vita come dono e non
esiste medicina migliore dell’Amore dentro di noi, per combattere lo
scoraggiamento, mettere in fuga l’ansia di ciò che potrà essere domani, perchè
ad ogni giorno basta il suo affanno e alla fine della giornata non siamo
rimasti indietro, ma abbiamo comunque percorso un tratto di strada .
Come i pastori
di quella notte procediamo senza indugio
lungo il sentiero che conduce alla Grotta della Vita, consapevoli che
LUI ci attende e ci dice:
Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo
bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare”
(Is.48,17-19)
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