Tra tutti i sistemi
che DIO usa per inviare messaggi o lasciare biglietti da visita, quella della consegna
tramite l’Angelo (o Arcangelo in caso di posta prioritaria) è senz’altro il più
straordinario.
Se trascuriamo questo dato così presente nella Storia
della Salvezza voluta da DIO, rischiamo di omettere certi eventi che hanno profondamente
segnato la nostra storia personale.. L’angelo apre per un’istante il velo che
separa il trascendente dalla nostra umanità, rendendo “tangibile” quello che la
ragione ritiene impossibile. Se un Angelo facesse irruzione nella nostra vita
la paura ci spingerebbe subito a
chiudere quello spiraglio di Luce… non così Maria, né Giuseppe, né i Pastori che
vegliavano di notte, né le pie donne davanti al Sepolcro. Nessuno di loro
ha eccepito che quell’evento fosse solo un sogno o un’
allucinazione.
Maria ha pronunciato
incondizionatamente il Suo “Eccomi
sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto.”(Lc. 1,38); Giuseppe è passato direttamente
all’azione facendo “ come gli aveva
ordinato l’Angelo del Signore.” (Mt. 1,24); i pastori, benché
spaventati, “andarono dunque senza
indugio”…poi se ne tornarono
glorificando e lodando DIO per tutto quello che avevano udito e visto”
(Lc. 2. 16-20) e infine le pie donne che “abbandonato
in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, corsero a dare l’annuncio ai
suoi discepoli .”(Mt.28,8). Esempi reali sui quali riflettere ed imparare
soprattutto quando le cose non vanno come vorremmo…
Un messaggio chiaro e preciso: DIO è sempre con noi,
non ci dimentica, invia i Suoi messaggi e forse in qualche caso anche un
“Angelo”, ma siamo troppo distratti per accorgercene! Riflettendo su tali fatti evangelici viene da
chiedersi: - Perché non siamo come
loro?- Se il paragone con i Genitori di GESU’ è scoraggiante e dunque difficilmente sostenibile, non possiamo però dire la stessa
cosa per i pastori e le donne. Dunque?
Nell’annuncio dell’Angelo i pastori
riconoscono il proprio sogno e la voglia di crederci, per questo s’incamminano anche se hanno paura. Quante
volte invece ci sentiamo a mani vuote, sopraffatti dalle circostanze, in ansia
per il futuro, dimenticandoci che DIO ci chiama alla Gioia! Ci ha colpito la
corsa delle donne verso il cenacolo, par di sentirle dire …”vince chi per prima avverte i discepoli!”.
Davanti all’insperata sorpresa della
pietra rotolata, si scuotono dalla fuliggine della tristezza ed emerge dal
segreto dell’anima la certezza che
quell’AMORE non poteva morire , ecco perché corrono e non camminano. Nella Notte delle notti, quella cioè che segna
l’ingresso di DIO nella storia di ogni generazione, vorremo essere come loro
capaci di scorgere nelle tenebre dei nostri affanni la luce che GESU’ ha posto
in ognuno di noi, di riconoscere l’Amore di cui siamo parte e manifestazione,
di sperimentare la tenerezza che ci ha sempre accompagnato e l’abbandono sereno
nel cavo della Sua mano… tanto cosa potrà mai accaderci?!? Mescolarsi con i pastori
o correre a perdifiato con le donne vuol dire serbare intatta quella perla
preziosa che un giorno abbiamo trovato,
percepire l’AMORE fattosi carne nel coniuge, nei figli, nei genitori, negli
amici…non sono forse Angeli anche loro?
Nessuno resti in disparte, ognun renda posto nel Presepe accettando con serenità il corso
degli eventi e l’alternanza di ruoli che ne consegue. Procediamo nella Notte con le lampade accese vestiti a festa, con il
sorriso sulle labbra di chi sta raggiungendo la piazza di un paese in festa,
certi che in quella moltitudine di persone scorgeremo il SIGNORE che ci aspetta
da sempre. GRAZIE GESU’.
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