Natale 1996
Nonostante il fluire del tempo non sono poi così diverse le veglie di allora dalle notti di oggi: seppur con differenti sfumature l'uomo continua a dibattersi nelle difficoltà del quotidiano, cercando una risposta alle proprie incertezze. Se è indubbio che nel silenzio di quei tempi era più facile percepire il maturare dei grandi eventi della vita e dunque operare delle scelte , è altresì identico il turbamento che si prova ancora oggi di fronte alle "irruzioni" di DIO nella nostra esistenza. Natale ci invita a non aver paura... non lasciamo che il "grande spavento" provato dai pastori offuschi la trasparenza del "non temete" pronunciato dall'angelo. Nel nostro cammino tutto concorre alla salvezza reciproca. Anche l'evento più sconcertante... può essere il misterioso riflesso di un " tempo di grazia" da viversi con Amore, l'occasione per sciogliere il nodo della "paura di amare" scaturita nelle doglie delle mietiture sofferte. Quanti "imprevisti" costituiscono spesso l'alibi per non cambiare il nostro modo di agire, per differire una scelta all'infinito? Perché è così difficile lasciare socchiusa la porta di casa, condividere la sofferenza altrui , partecipare la propria gioia? Negli sguardi di quei derelitti in fuga verso la vita(!?!), abbiamo letto quanto sia spaventoso il baratro che separa l'intollerabile precarietà della loro esistenza dalla normalità della nostra vita. Dopo 9 anni di Matrimonio siamo consapevoli di non essere stati "luce che splende e segno di gioia" come DIO voleva, nonostante quanto ci ha donato. A Presepe quasi ultimato le nostre bimbe ci hanno fatto notare che - ...un topo ha rubato la culla di GESU'!!! - Nella Notte Santa deporremo il MESSIA nella gerla delle nostre fragilità e invocheremo il perdono e la fede semplice dei pastori, per essere capaci di andare senza indugio e di ritornare sempre glorificando e lodando DIO con tutta la nostra vita. A tutti un Gioioso NATALE.
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