Natale 1988 Se come ha detto un amico comune, un figlio vale anche un’attesa più lunga, un concepimento più profondo e sofferta, allora questo tempo di Avvento ha qualcosa da dare alla nostra vita. Il SIGNORE presenta all’improvviso i Suoi “biglietti da visita”, spesso laceranti, ed è proprio nel dolore che percepiamo la Sua presenza, come ci insegna la Scrittura di domenica laddove dice… - quando accadranno queste cose sappiate che il SIGNORE è alle porte ! – Ci accorgiamo che la vita è preziosa solo quando ci sfugge, eppure corriamo spesso dietro a tante cose, ci angosciamo per possedere ciò che non è essenziale, per renderci conto poi di aver perso tempo prima che la vita ci venisse richiesta in qualsiasi modo e titolo. Ciò che viviamo oggi è stato già sofferto da altri amici comuni. Anche allora percepimmo come “nostro” il loro dolore, non solo perché ci è stato spontaneo il condividerlo, ma anche perché quello stato di fatto poneva indirettamente interrogativi alla nostra vita. Ancora una volta il "sacrificio" di una vita è mezzo di salvezza e di conversione per tutti. Per questo, cari Amici, il nostro Dolore Vi appartiene nella misura in cui saprete raccogliere per la Vostra vita quel "biglietto da visita" di DIO. Allora come definire questo Avvento? è un tempo di attesa, perché DIO è seduto dall'altra parte del tavolo e aspetta che ci mettiamo a sedere; è un tempo di solitudine, per ricercare nel silenzio e nella Preghiera la Verità che DIO ha posto nella nostra vita; è un tempo di coraggiosa sofferenza , nel quale è necessario abbandonare tutte quelle paure che causano la nostra incertezza; è un tempo di fede nuda. Ci siano di aiuto le parole di S. Paolo quando afferma che: - la Fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono"
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