Almeno per una volta potremmo spengere le variopinte luci natalizie che addobbano le strade per vedere accese solo quelle delle case dove è misteriosamente entrata o vive da tempo la sofferenza. Purtroppo si preferisce illudersi che non verrà a farci visita e, seppur consapevoli di tale inganno, rifiutiamo tutte quelle occasioni che ci consentirebbero di gettare via le cose che non servono e rendere più essenziale e limpido il nostro modo di amare. Così... non si accetta che il tempo operi nei rapporti con gli altri l’inevitabile “scambio dei ruoli”, fonte di disagi a volte gravosi. Come pesa quella spina nel fianco con la quale non riusciamo a convivere! Sia questa il fratello indigente, il coniuge in difficoltà, i figli troppo lontani e quelli che non ci vengono a trovare o la solitudine di chi è stato dimenticato. Perché la sofferenza ci fa sentire così penalizzati, tanto da svilire anche gli aspetti più positivi della nostra vita? Per quanto ci riguarda riconosciamo di perdere spesso il sorriso, non tanto quello sulle labbra quanto quello interiore che da calore e colore alle cose che facciamo. Dunque? Spengiamo le luci del mondo ed accendiamo quelle del cuore! Pensiamo ai “posti rimasti vuoti”, ai “letti di dolore”, ai muri invalicabili della depressione. Di fronte a questi eventi accendiamo il proposito di essere diffusori di gioia, dispensatori di sale, strumenti di riconciliazione, solleciti nel dare e dimentichi nel ricevere, umili, pronti al perdono pazienti. Proviamoci nei piccoli gesti quotidiani, perchè a chi è fedele nel poco sarà accreditato molto. Proviamo ad essere come l’Angelo del Signore che nel detergere ogni lacrima annuncia con gioia¯ la consolazione definitiva di ogni pena. Stiamo accorti² ed è questo il momento giusto per farlo, perchè stavolta sappiamo quando il Padrone di casa verrà e chissà che nel cammino che stiamo percorrendo verso la Grotta non ci imbattiamo in quella LUCE che ha il potere di annientare le ombre della nostra vita! Con le parole di una canzone che molti amici conoscono vorremmo per ognuno di voi “ che questo Natale portasse qualcosa di nuovo, una gioia, una speranza che non c’è”.
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