Nel trascorso delle nostre
esperienze chi non ha sperimentato frangenti di sofferenza mai
sconfinati nella disperazione? Quante volte abbiamo camminato su dirupi impervi
senza scivolare, traversato mari tempestosi senza naufragare? Certi eventi,
specialmente quelli che corrono lungo i confini della “capacità di
sopportazione”, non troveranno mai una risposta razionale ai nostri perché.
La Verità è che non esiste
un solo momento della vita nel quale LUI ci perda di vista. La risposta è l’Attesa,
espressione della quotidiana, spesso eroica, capacità di amare all’infinito che
DIO ha posto in ognuno di noi.
Attesa, è la risposta di
Elisabetta e Zaccaria alla sterilità (Lc 1,6,13).
Giusti e irreprensibili nel
condurre la propria vita, malgrado ciò toccati nel legittimo desiderio di ogni
coppia. Agli occhi del mondo pare una situazione irreversibile a meno di un
miracolo: chissà invece quante volte Zaccaria, durante il turno di preghiera al
tempio, ha rinnovato sull’altare la “fiducia nell’Attesa” che le cose sarebbero
cambiate...e ne hanno colto il frutto!
Attesa è restare là dove c’é bisogno, fedeli alle persone che amiamo fino allo stremo delle forze, non con una parte di te o di me, ma con tutta la nostra vita, riso e pianto, perché la vita è così.., bella da morire. Il nostro pensiero corre ad alcune Famiglie di Amici...abbiamo varcato la soglia del Mayer, aperto con trepidazione la porta e un sorriso soddisfatto ci ha accolti, poi è partito l’ordine perentorio: - Ora si gioca! - .
La forza dei bambini devasta le nostre conclusioni, svuota i nostri schemi mentali, inverte l’ordine di priorità delle azioni, perché un bambino è fatto di Attesa presente e non futura - Ora si gioca! –, e il domani non è un problema. Di fronte alle prove della vita ci ha sempre colpito l’atteggiamento di Maria, che serba le cose meditandole nel cuore e l’accettazione di Giuseppe scaturita dal suo sentirsi sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre. Concepiti da DIO come dono reciproco li abbiamo visti camminare nella certezza che il caso non esiste, forti della promessa che dice :
“Ancora verrò a visitarvi,
dice il Signore; a vostro riguardo ho fatto progetti di pace, per concedervi un
futuro pieno di speranza.(Ger. 29, 10-11)
Raccogli SIGNORE tutte le
lacrime che versiamo nell’attendere la Tua venuta, affinché diventino olio per
la lampada che illumina il tragitto che ancora ci separa.
Il nostro esodo verso la Grotta ci porti al centro della piazza di un paese in festa, dove Tu ci accogli, uno per uno, e ci guardi negli occhi.
Buon Natale!
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