Natale 2019
Dopo tanti anni è il primo 8 dicembre che ci ritroviamo a preparare l’albero e il presepe senza Alice e Cecilia. Sapevamo che un giorno le cose sarebbero cambiate, ma finché non ci sei non te ne rendi effettivamente conto e non è poi così facile come si pensa. Nella mente scorrono immagini di un trascorso che lascia nel cuore segni indelebili di Gioia e Amore profondi. Ne sono passate di comete da quando seminavamo sul pavimento le bucce dei mandarini e le briciole dei biscotti, segno inconfutabile del passaggio di Babbo Natale... così la mattina brontolando a voce alta su quanto fosse stato “cialtrone ancora una volta”, spuntavano le bimbe in pigiama ed accendevano il Natale, con lo stupore incantato dei loro occhi. Anche se oggi non risuonano più nella stanza le storiche ripicche di Alice e Cecilia per la scelta delle palle di cristallo da mettere sull’albero, tuttavia anche questo Natale sarà bellissimo, perché è così toccante il desiderio di abbracciarci, come quando hai voglia di ritornare a casa dopo un lungo viaggio e ritrovi te stesso negli odori, nelle cose, nei rumori di sempre, nella pace che ti riconcilia con il mondo intero. Chi è che non ha vissuto almeno un periodo della vita denso di novità, di progetti da realizzare e, pur nelle difficoltà, non gli è mancata la determinazione per andare avanti con entusiasmo verso la meta prefissata? Ecco, è proprio quell’essere positivi ed energici, è quella gioiosa capacità di stupirsi, è quel sentire che qualcosa di incredibile sta per accadere ancora nella nostra vita…che rende attuale, unico e vero il Natale che viene. Basti pensare a quella Speranza che Maria e Giuseppe meditavano nel cuore, passo dopo passo mentre salivano a Betlemme, un viaggio scomodo a pochi giorni dal parto. Ma credete davvero che sia una novella oppure è tutto vero ... come quei miracoli quotidiani di cui difficilmente mi rendo conto e per i quali mi dimentico perfino di ringraziare DIO, che li ha pensati da sempre per la mia felicità?! Nella grotta di fortuna c’è solo l’Essenziale…DIO avvolto in fasce che mi aspetta, mi chiede di accoglierlo per entrare nella mia storia una volta per tutte, l’Eterno che si fa dono incondizionato tracciando l’unica via possibile dell’Amore e mentre mi avvicino mi accorgo di essere sempre più nudo, più povero, più fragile, più bisognoso di attenzioni. Voglio abbracciarlo quel Bambino che mi attira, non la statuina del nuovo Presepe che Don Mauro ci ha regalato, ma tutte le persone che affollano il nostro fittissimo reticolo di affetti, e con loro tessere una tela nuova di rapporti o ricucirne gli strappi attraverso il perdono, allora così sarà un Natale stupendo. E’ con lo spirito di sempre che tendiamo le mani per raggiungervi ovunque siate e qualunque siano le vostre attese.
Sarà bello abbracciarti unire i battiti del cuore
mani che si cercano respiri come aliti di vento
sulle
creste delle dune nel deserto.
Sarà solo un attimo rubato all’infinito che ci unisce
mistero che sfugge alla ragione ma solo noi sapremo che è vero.
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