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Visualizzazione dei post da giugno, 2022
  Natale 2007 Nel trascorso delle nostre esperienze chi non ha sperimentato frangenti di sofferenza mai sconfinati nella disperazione? Quante volte abbiamo camminato su dirupi impervi senza scivolare, traversato mari tempestosi senza naufragare? Certi eventi, specialmente quelli che corrono lungo i confini della “capacità di sopportazione”, non troveranno mai una risposta razionale ai nostri perché. La Verità è che non esiste un solo momento della vita nel quale LUI ci perda di vista. La risposta è l’Attesa, espressione della quotidiana, spesso eroica, capacità di amare all’infinito che DIO ha posto in ognuno di noi. Attesa, è la risposta di Elisabetta e Zaccaria alla sterilità (Lc 1,6,13). Giusti e irreprensibili nel condurre la propria vita, malgrado ciò toccati nel legittimo desiderio di ogni coppia. Agli occhi del mondo pare una situazione irreversibile a meno di un miracolo: chissà invece quante volte Zaccaria, durante il turno di preghiera al tempio, ha rinnovato sull’al
  Natale 2008 Almeno per una volta potremmo spengere le variopinte luci natalizie che addobbano le strade per vedere accese solo quelle delle case dove è misteriosamente entrata o vive da tempo la sofferenza.   Purtroppo si preferisce illudersi che non verrà a farci visita e, seppur consapevoli di tale inganno, rifiutiamo tutte quelle occasioni che ci consentirebbero di gettare via le cose che non servono e rendere più essenziale e limpido il nostro modo di amare. Così... non si accetta che il tempo operi nei rapporti con gli altri l’inevitabile “ scambio dei ruoli”, fonte di disagi a volte gravosi. Come pesa quella spina nel fianco con la quale non riusciamo a convivere! Sia questa il fratello indigente, il coniuge in difficoltà, i figli troppo lontani e quelli che non ci vengono a trovare o la solitudine di chi è stato dimenticato. Perché la sofferenza ci fa sentire così penalizzati, tanto da svilire anche gli aspetti più positivi della nostra vita? Per quanto ci riguarda riconoscia
  Natale 2009 Facendo irruzione nella storia dell’uomo DIO ha sancito la nostra appartenenza esclusiva a LUI. Su ognuno di noi c’è un progetto d’amore speciale pensato per il “bene di tutti”. Sull’orologio della Misericordia le ore della nostra vita scorrono per il tempo necessario alla piena realizzazione di tale progetto, senza possibilità di controllo. Non siamo padroni del tempo! Pur essendo di passaggio abbiamo bagagli ancora troppo ingombranti da trascinare. Spesso siamo come treni che si scambiano nelle stazioni, sappiamo dove andare e quando arrivare, ci guardiamo dal finestrino ma non possiamo fermarci anche se vorremmo farlo. Tutto sembra così inevitabile in questa vita così frenetica nella   quale è arduo accettare l’ improvvisa e stridente irruzione della sofferenza, oggi più che mai! - L’uomo propone e Dio dispone! -, è sempre attuale questo proverbio che mette in evidenza il contrasto tra quello che ci proponiamo di realizzare e quello che ci troviamo di fatto a vivere.
  Natale 2010 Quando il silenzio dice più delle parole è superfluo tentare di aggiungere qualcosa. Il silenzio e l’attesa, due indizi inscindibili della capacità di amare senza porre condizioni, l’inconfondibile stile di vita della Sacra Famiglia. Imparare nel silenzio a riempirsi di Te, Signore. Sperimentare che l’attesa passa necessariamente per l’abbandono nelle Tue braccia. Abbiamo toccato con mano la serenità prodotta da quell’invisibile cordata di preghiera che ci ha assistito nella vicende appena trascorse dalla nostra Famiglia. E’ stato come essere catapultati a Nazareth in Via dell’Attesa, ricordate?..   “ la terza strada a destra dopo l'incrocio tra le corse affannate e la paura di non arrivare in tempo, tra l'ansia di un futuro che ci sfugge e il timore di perdersi” ; vedere Giuseppe che pialla in silenzio, movimenti precisi e regolari, calmi come un respiro pacato, nonostante i segni inconfondibili dell’inspiegabile maternità di Maria.  Giuseppe ha saputo conciliare
  Natale 2011 E se bastasse la luce di una candela per fare Natale?.. non è una domanda provocatoria, perché quella notte la LUCE ha squarciato il buio dell’esistenza umana “ ma le tenebre non l'hanno accolta ”. (Gv. 1, 5). Niente è impossibile a DIO e il suo venire in mezzo a noi passando per l’umanità obbediente di Maria e Giuseppe ce lo insegna, sempre che continuiamo a credere in questo DIO che non possiamo toccare con le mani. Così è sufficiente una piccola fiamma per diradare il buio degli affanni, rischiarare le ombre della tristezza e scaldare il cuore nel profondo. Basta con i giochi di luce e gli effetti speciali, stop alle tecnologie che “ ti semplificano la vita ”, un sorriso, un abbraccio, una parola al momento giusto vale molto di più. Se sia l’età che avanza, oppure l’aver perso quest’anno un altro “ punto di riferimento sostanziale ”, non sappiamo dirlo, ma oggi siamo più consapevoli di ciò che conta e di cosa sia trascurabile. Così abbiamo deciso di spegnere gl
  Natale 2012 Maria e Giuseppe hanno certamente vissuto quei mesi di gestazione nella complicità di chi custodisce un segreto, ma non può rivelarlo. Chissà quante volte hanno condiviso lo stupore di quella Attesa dopo la consegna dell’ Invito recapitato dall’angelo Gabriele.  Il nostro pensiero corre a ritroso alle attese che hanno preceduto la nascita di Alice e Cecilia. Allora nel primo presepe mentre una vita nasceva, un’altra stava morendo, aprendo i nostri occhi a una realtà esistenziale più complessa e dilatando la nostra capacità di amare, comunque e sempre nella Gioia.  Nel Natale di tre anni dopo mentre esplodeva  di nuovo la Gioia per un’altra vita affidataci, cresceva sempre di più il nostro sentirsi in debito di Amore nei confronti di tutti, la voglia di essere “operatori di ottimismo”, disponibili agli altri, capaci  di ascoltare fino in fondo senza interrompere… che c’è di eccezionale in fondo tutti siamo chiamati a farlo. Ancora una volta l’ottimismo della Sacra Famig